Terza Età
Come possiamo intervenire
- Accettazione di Sé
- Solitudine
- Difficoltà Affettivo-Relazionali
- Difficoltà di Memoria
PROGETTO DI PSICOMOTRICITA’ FUNZIONALE ADULTI-ANZIANI
La Psicomotricità Funzionale rappresenta un aspetto molto importante nel progetto riabilitativo di ogni adulto-anziano istituzionalizzato e gli psicomotricisti funzionali collaborano in modo stretto e continuativo con l’equipe multidisciplinare che opera.
La psicomotricità funzionale è un’attività che attraverso l’uso del corpo tende a migliorare o contenere anche il comportamento e, in alcuni casi, a sviluppare gli aspetti della personalità o a recuperarli quando vi siano disturbi.
Proprio per la stretta relazione esistente tra mente e corpo è evidente che l’intervento riabilitativo come quello educativo debba essere fondato sul vissuto attraverso esperienze a meditazione corporea che mettono il soggetto in relazione con il mondo che lo circonda.
L’educazione psicomotoria funzionale è centrata sul corpo in movimento nella sua dimensione affettivo-cognitiva ed espressiva, in questo modo si stimola il soggetto nel rispetto dei suoi vissuti emotivi.
La sua azione educativa, realizzata per mezzo di esperienze motorie, genera motivazione e stimola l’intenzionalità fino a fare eseguire alla persona movimenti convenienti, un modo di essere efficace sull’ambiente con un’azione appropriata e adatta ad ogni circostanza.
La psicomotricità funzionale può essere praticata da tutti i soggetti nelle diverse situazioni perché offre ad ognuno la possibilità di esprimere i propri vissuti che non sempre sono verbalizzabili e sovente rimangono inespressi. Nell’anziano istituzionalizzato si riscontra spesso uno stato di apatia e sensazioni di inutilità, l’intervento psicomotorio funzionale consente di cogliere tutti questi aspetti e di riattivare tutte quelle abilità che altrimenti verrebbero sempre più soffocate per stimolare, motivare e riconoscersi.
L’attività psicomotoria funzionale agisce sulle abilità e non sulla patologia. Stimolare, scoprire e riattivare le competenze personali facilita la crescita motivazionale e psico-fisica del soggetto che diviene attivo e non più passivo.
Altro aspetto particolare dell’approccio psicomotorio funzionale è considerato il soggetto nella sua globalità quindi come individuo con i suoi ritmi, problemi, desideri, bisogni e non come un insieme di sintomi derivanti dalla malattia. Nel soggetto demente ad esempio viene meno la capacità di relazione tra sé ed il mondo esterno; la psicomotricità funzionale aiuta a mantenere o riattivare la possibilità di stabilire qualche legame con l’ambiente, contenendo gli eccessi dei disturbi del comportamento e contemporaneamente stimola le capacità cognitive e funzionali rallentando la perdita delle capacità residue. E’ il “corpo agito-attivo” il fondamento dell’intervento, è porre il soggetto in situazione
di voler ricercare che rende propositivo il suo agire e lo contiene creando così i presupposti per una migliore qualità della vita.
Espressivo-corporeo: individuazione delle capacità residue, reale livello di deterioramento, schema corporeo, capacità di comunicazione e comprensione non verbale, tonicità, equilibrio, mobilità articolare, rilassamento.
Cognitivo: organizzazione spazio-temporale, concentrazione, coordinamento occhio-mano, occhio-piede, costruzione di gesti finalizzati, memoria, linguaggio.
Affettivo-relazionale: costruzione di un rapporto empatico, di fiducia, di scambio; favorire la socializzazione, creare relazioni, facilitare l’inserimento dei nuovi ospiti.